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Terremoto: a 100 famiglie di Aleppo i nostri aiuti

Hanno tutte perso la casa le 100 famiglie di Aleppo cui abbiamo già iniziato a dare, a ritmo settimanale per un mese: cibo, medicinali, coperte, vestiario. E crediamo di trasmettere loro anche un po’ di conforto in un abbraccio multietnico tra siriani e armeni, musulmani e cristiani.

I nostri primi soccorsi diretti ad Aleppo alle famiglie alloggiate nei campi sportivi

Ringraziamo tutti quelli che ci stanno sostenendo economicamente nella situazione devastante del terremoto; continuiamo comunque ad aiutare mensilmente le altre 60 famiglie aleppine e il centro di aiuto per i bambini Casa Speranza. Non ci sono parole poi per ringraziare l’instancabile Ghosun, che vedete in foto, nipote della vice-presidente di Insieme si può fare, Noura Warrak che fa da collegamento dall’Italia anche per questa emergenza. Con le misure di embargo i soccorsi in Siria sono resi ancora più difficili.

Ghosun distribuisce generi di prima necessità, il terremoto ha fatto aumentare il numero degli orfani, già enorme per la guerra

Una buona notizia è che le nostre scuole non hanno subito danni e anzi, dove necessario, hanno accolto famiglie terremotate trasformandosi in rifugio. Intanto continuiamo a distribuire viveri nei campi, l’11 febbraio 2023 è stata la volta del Peace and Cooperation Camp (che gestiamo in collaborazione con l’Associazione Mani di Pace). Abbiamo aggiunto una fornitura di legna, per il clima rigido che aggrava la situazione.

Alla disperazione della guerra si è aggiunta quella del terremoto: anche gli abbracci nutrono

 

 

 

 

 

RACCOLTA FONDI TERREMOTO TURCHIA E SIRIA

Inutile raccontarvi l’immensa tragedia che avete sotto gli occhi dai telegiornali, dai giornali e dai social media. Lanciamo la nostra raccolta fondi per aiutare i turchi e i siriani terremotati nelle zone dove si trovano molti dei campi profughi che già sosteniamo, le scuole e la città stessa di Aleppo.

Il nostro impegno immediato è mandare PACCHI DI VIVERI SECCHI dove non si può cucinare. Siamo riusciti già ieri, 8 febbraio 2023, a 24 ore dal sisma, a distribuire i primi viveri a Reyhanli, in Turchia ai confini siriani. E proseguiremo con modi che individueremo man mano, con la vostra collaborazione. Senza dimenticare che anche quando il terremoto non farà più cronaca ci sarà bisogno!

DONATE A:
INSIEME SI PUO’ FARE ONLUS
IBAN IT95E0623020401000015299145
Causale: emergenza terremoto

(Donazione detraibile fiscalmente)

Pacchi viveri da Insieme si può fare (immagine di repertorio) 

La Plaster School, che avete imparato a conoscere attraverso questo sito, ospita ora 9 famiglie con 18 bambini rimasti senza tetto nel clima gelido. Se già ci seguite e sostenete, vi chiediamo uno sforzo straordinario per l’emergenza. Se vorrete girare questo appello ai vostri conoscenti, potete testimoniare che da più di 10 anni siamo un canale diretto e affidabile di aiuti per la zona coinvolta dal terremoto epocale.

Distribuzione farmaci di Insieme si può fare (Immagine di repertorio)

In particolare la nostra amata Aleppo, già semi-distrutta dalla guerra; piegata dall’inflazione che non permette più di cibarsi e curarsi degnamente, l’Aleppo che tentiamo di aiutare a risollevarsi con i nostri piccoli ma mirati interventi di aiuto alle famiglie, ai giovani e alle donne con corsi professionali, ai bambini di strada, è stata di nuovo colpita dalla natura oltre che dagli uomini. E’ il momento della solidarietà concreta!

AVVISO: ABBIAMO CAMBIATO IBAN PER LE DONAZIONI

Cari amici e nuovi donatori, il nostro nuovo IBAN valido per le donazioni è:

IT95E0623020401000015299145

Conto corrente 01481/000015299145

CODICE ABI 06230

C.A.B. 20401

CODICE B.I.C. CRPPIT2PXXX

Il precedente IBAN non è più valido, poiché il Credito Valtellinese, presso cui era il cc di Insieme si può fare Onlus, è stato assorbito da Crédit Agricole.

Prendendo nota delle nostre attuali coordinate bancarie, contiamo che cointinuiate o iniziatea sostenerci!

Farmaci per le famiglie ad Aleppo

Alla nostra ‘Casa Accoglienza’ ad Aleppo ogni mese, a 60 famiglie in difficoltà doniamo cibo e anche farmaci, dietro presentazione di ricetta medica, cioè a chi ne ha bisogno ma non può permetterseli: tra gli altri enormi problemi che devono affrontare infatti c’è la svalutazione della lira siriana che è arrivata alle stelle!

Distribuzione mensile a Casa Accoglienza ad Aleppo

Ormai è una consuetudine dedicare ogni volta le distribuzioni a gruppi e amici che ci sostengono, con grande piacere per il mese di giugno 2021 il nostro ringraziamento di cuore è andato a Rosa e Pierangelo e al loro generoso gruppo di Ivrea.

La nostra Ghosun cura per noi la distribuzione di viveri e farmaci ad Aleppo

La instancabile volontaria di Insieme si può fare, Ghosun, ci riferisce che riceve sempre più richieste di sostegno da parte di famiglie, sia cristiane sia musulmane, tanto che siamo costretti a operare una rotazione per cercare di aiutarle tutte. Per questo i contributi come quelli della nostra coppia amica di Ivrea ci sono indispensabili.

Farmaci, tra cui alcune specialità salvavita, per chi non ha più nulla

Consegnata candeggina negli ospedali di Idlib!

Siamo fieri di farvi sapere che – finalmente – è stato possibile distribuire negli ospedali e in alcuni ambulatori medici, la candeggina che abbiamo inviato dall’Italia. Questo avviene in Siria, nella provincia di Idlib, ancora martoriata per la cosiddetta ‘guerra civile’ e perché nell’area c’è ancora una pesante presenza jihadista.  Mentre scriviamo (4 luglio 2021) le agenzie stampa riferiscono che ancora, poche ore fa, sono morti civili (adulti e bambini), vittime di un raid.

Un operatore sanitario igienizza una sala operatoria con la candeggina arrivata dall’Italia

Immaginate per i feriti e per tutte le altre urgenze sanitarie quanto sia indispensabile disporre di disinfettante. Ci teniamo anche a dire che questa operazione di Insieme si può fare onlus è stata possibile con la fondamentale collaborazione di Fondazione Progetto Arca onlus e We World onlus. Per agire in questi territori, sia logisticamente che per forza economica, è fondamentale la collaborazione tra onlus. Come restano imprescindibili anche le donazioni di privati e imprese.

Suddivisione della candeggina secondo il fabbisogno degli ospedali

Per poter suddividere equamente la candeggina i nostri referenti hanno curato con attenzione massima l’aspetto organizzativo, hanno visitato infatti una decina di ospedali per valutarne le dimensioni e il reale bisogno in base alle utenze.

La candeggina aiuta a salvare vite nelle sale operatorie dell’area di Idlib

La candeggina, o varechina, serve per disinfettare le superfici ma anche i camici del personale sanitario, le lenzuola ecc. durante il lavaggio nelle lavatrici. Questo liquido chimico, che da noi viene usato per le pulizie domestiche o per sbiancare i tessuti, risulta un presidio che contribuisce addirittura a salvare vite nella Siria difficile da raggiungere con aiuti umanitari. Non sono stati trascurati neanche alcuni ambulatori del territorio dove, a fianco di medici e paramedici, operano volontari e volontarie siriani. Il risultato è stato un ottimo gioco di squadra, che speriamo di possa ripetere per le infinite esigenze della nostra amata Siria!

Uno degli ambulatori della provincia di Idlib che ha ricevuto la candeggina

 

 

UNA FESTA DI COLORI

Finalmente al Peace & Cooperation Camp, in Siria, a gennaio 2021, le donne hanno potuto godere di un momento di spensieratezza, all’arrivo dei tanti variopinti tessuti donati da Chiara Cattaneo e arrivati fino a loro grazie a Insieme si può fare e all’associazione Mani di Pace ! E con le stoffe sono arrivate anche quattro macchine da cucire. I tessuti dalle tinte vivaci contrastano con gli abiti scuri indossati dalle donne e fanno parte del nuovo Progetto del Corso di sartoria avviato nel campo, che entrambe le associazioni hanno fortemente voluto e che rende ancora più utile la grande tenda comune donata da Bizerba. Per l’occasione la tenda si è trasformata in un luogo di festa!

Alle partecipanti al corso di sartoria sembrava di essere in un atelier, o come tra i banchi di un ricco suk, prima della lunga guerra. Hanno svolto con gioia i rulli di stoffa, ‘inebriandosi’ dei colori e facendo progetti sul loro utilizzo.

Non c’è che dire, altissimo il gradimento e una fondata speranza che l’insegnante sarta riuscirà a trasmettere il suo sapere a tante allieve così motivate.

 

3 nuove iniziative ad Aleppo città

INIZIATIVE IMPORTANTI PER LE QUALI ABBIAMO BISOGNO ANCHE DI VOI: AIUTATETCI AD AIUTARE!

Il Progetto Aleppo, è nato dalla volontà di Noura Warrak, vice-presidente di Insieme si può fare, per venire incontro alle crescenti richieste di aiuto dalla grande città semi-distrutta, da parte di tantissime famiglie ridotte alla fame e alla disperazione. Di mese in mese il progetto sta crescendo e si articola su diversi importanti fronti.

Qui sopra, con la felpa rossa di Insieme si può fare, ecco Ghosun mentre distribuisce medicine. E’ lei ad essere attiva sul campo per noi ad Aleppo! Donna coraggiosa, decisa a spendersi per il bene degli ultimi, bambini orfani, donne senza nessun aiuto, anziani soli.

Così dalla iniziale semplice assistenza a 50 famiglie, da gennaio 2021 siamo passati ad aiutare 60 famiglie musulmane e cristiane, cui doniamo un pacco viveri al mese.

ECCO I TRE NUOVI PROGETTI 

  • “CASA SPERANZA”
    Un centro gestito da donne che sono riuscite ad uscire dall’orrore della vita passata in strada, cui la guerra le aveva costrette e che ora si occupano di una trentina di bambini e ragazzini sorpresi a mendicare o costretti a compiere piccoli furti per poter sopravvivere. In questa struttura provvediamo al rifornimento viveri, medicine, vestiti. E sempre qui Ghosun con il figlio insegnano, ai giovanissimi ospitati, lingua araba e matematica.
  • “CASA ACCOGLIENZA”
    Abbiamo affittato un appartamento ad Aleppo e in questo spazio daremo vita, a breve, a tante iniziative volte a insegnare un lavoro a donne e giovani. E’ già in partenza un corso di sartoria con molte allieve, che, oltre a renderle capaci in un mestiere, permetterà di confezionare vestiario per i bambini di Casa Speranza e le famiglie che aiutiamo.
  • “PROGETTO FARMACI SALVA-VITA”
    Forniamo (dietro prescrizione medica) farmaci per l’epilessia, il diabete, le cardiopatie a chi non ha i soldi per acquistarli e appartiene alle famiglie che per ora riusciamo ad assistere.

GRAZIE ANCHE A RES GRAFICA, E ALLE AZIENDE CON LE QUALI COLLABORA, CHE HANNO COPERTO LE SPESE PER QUESTA DISTRIBUZIONE!

Il gelo uccide, la nostra legna aiuta

 

PROGETTO LAMPO: Stiamo parlando dell’intervento tempestivo di Insieme si può fare onlus nel disastrato campo profughi di Rukban, che si trova in Siria in una desolata zona desertica, vicino al confine con la Giordania: d’estate è un forno e d’inverno spesso la temperatura va sotto zero. A gennaio 2021, infatti, qui il freddo intenso ha ucciso diversi bambini, è umanamente inaccettabile!
Ci siamo mossi subito, con l’associazione Mani di Pace, siamo riusciti ad acquistare in Siria 300 quintali di legna per 200 famiglie, le più bisognose. Quest’emergenza ci ha scioccato e, per quanto cruda, la comunichiamo perché solo così ci si può rendere conto della gravità intollerabile delle situazioni di vita (chiamiamola pure sopravvivenza) nel paese che ci sta a cuore.

La speranza di tornare a una vita normale per tutte queste persone, costrette a vivere in tenda o in case di fango da diversi anni, diventa sempre più lontana. A subirne le conseguenze sono i più deboli, come i bambini, colpevoli soltanto di essere nati nel periodo sbagliato in una parte del mondo dove è in atto una tragedia disumana.

Viaggio 31 marzo al 5 aprile 2018

21esimo viaggio ai Confini siriani.
Dal 31 marzo al 5 aprile 2018.

Una considerazione: questa è stata la sesta Pasqua consecutiva che ho passato con persone che a causa della guerra hanno perso tutto. Ma è mai possibile che i potenti non abbiano ancora deciso come spartirsi questo angolo di mondo? Ma non si sono ancora stancati di giocare a questo macabro Risiko? Possibile che continuino indifferenti ad uccidere, a distruggere, a stroncare sogni senza avere rimorsi?
Possibile che gli sporchi interessi economici debbano ancora calpestare la vita dei poveri e dei bambini?
Noi cerchiamo di ridare speranza, di far rinascere un sorriso, consapevoli che quel che facciamo, davanti all’enormità del dramma siriano è poco ma siamo certi che è giusto farlo.

31 Marzo

Che emozione entrare nella nuova sede della Plaster School! Che gioia ritrovare tanti bimbi e conoscerne di nuovi. Quante storie e quanto dolore dietro quei visi. Eppure sorridono, giocano a volte litigano ma soprattutto si aiutano, hanno voglia di imparare e dimostrano un rispetto ed una educazione incredibile. Hanno trovato un’isola serena dove poter vantare il loro diritto di essere bambini nonostante l’inferno che hanno passato e,
ahimè, che alcuni stanno ancora vivendo.
La struttura è bellissima ed è situata in una zona non lontana dal centro pur essendo molto tranquilla. Una costruzione indipendente su due piani circondata da una piccola fascia di terreno che si sta trasformando in orto didattico e giardino fiorito con alberi di ulivo, una pergola d’uva e piante di agrumi. I colori pastello, la pulizia molto curata e soprattutto il calore, la disponibilità e l’inventiva dei giovani insegnanti fanno la differenza e permettono di ottenere risultati importanti. Spesso la didattica è alternativa, la matematica coi piccoli è un gioco e le regole della lingua araba si possono imparare anche coi piedi toccando, appunto coi piedi, la parola giusta, ripetendo a voce alta la parola. I piccoli tracciano, le prime lettere dell’alfabeto o le prime parole col dito lasciando una traccia nel sale contenuto in un largo vassoio, l’anatomia si impara costruendo uno scheletro coi cotton fiocc…
Poi ci sono le storie che ti colpiscono allo stomaco con la forza di pugni. Aisha ha ritrovato qui il sorriso dopo essere stata costretta su una sedia a rotelle per colpa di una scheggia di una bomba che l’ha resa invalida per sempre, Yaha, scioccato dalla guerra è arrivato chiuso a riccio, assolutamente isolato e a volte, ci raccontano gli insegnanti, senza ragione apparente, si metteva ad urlare quasi stesse vedendo e vivendo un personale film dell’orrore. Ora sta con gli altri e durante un gioco l’ho visto sorridere. Poi ci sono le storie che non vorresti sentire. Tre fratelli hanno perso la mamma, il padre ha sposato una donna giovane che sistematicamente picchia i tre bambini. È comprensibile che la sera non vogliono lasciare la Plaster School!

1 Aprile Pasqua

Oggi i bambini sono venuti a scuola per giocare e disegnare. In questo giorno di festa abbiamo voluto ricordare Carluccia, la mia mamma che da tre anni ci guarda da lassù. Ho raccontato, a bambini attentissimi, quanto teneva all’istruzione avendo dovuto, per colpa dell’epilessia, lasciare la scuola prestissimo. Siamo andati ad acquistare una maglietta rossa per le bimbe è una nera per i maschietti. Semplici giochi hanno visto la partecipazione di tutti e le due squadre hanno sostenuto con calore ogni partecipante e il tifo ha raggiunto il massimo quando, a coppie, abbiamo partecipato anche noi e le maestre/i.
Abbiamo consegnato ai bimbi gli allegri zainetti che LDFAI, un’associazione di sarte italiane hanno preparato con un messaggio importante ricamato in arabo “Studio, sono felice”. Oggi l’hanno riempito con un litro di latte, un grosso pollo e due piccole uova di cioccolato. Un sostegno, sempre diverso, che settimanalmente i bambini portano alle proprie famiglie.
Acquisto di oltre 2tonnellate di generi alimentari che saranno distribuiti in 120 cartoni da destinare alle famiglie degli studenti a famiglie di feriti di guerra e a quelle che vivono in paesini a ridosso del confine.

Lunedì 2 Aprile

Distribuzioni e ancora distribuzioni. La consapevolezza di fare poco con questi aiuti dati a intervalli così lunghi ci ha fatto ragionare e prendere una decisione. Troveremo una decina o poco più di famiglie da seguire in maniera costante durante tutto l’anno. Luay, il nostro referente è perfettamente d’accordo. Non vogliamo assisterle in maniera totale, servirebbe solo a farle demordere dalla lotta per il miglioramento del loro futuro. L’intento è quello di dare loro un po’ di respiro per cercare una soluzione senza dover obbligatoriamente pensare a cosa mettere in tavola ogni giorno. L’idea è quella di consegnare generi di prima necessità due volte al mese, cibo e prodotti per l’igiene, venendo incontro alle necessità straordinarie che si possono presentare, quali fornire latte ad una mamma che non riesce ad allattare o materiale scolastico ai bambini.
Questo progetto partirà solo col permesso delle autorità e dopo aver fatto un censimento accurato e conosciute le reali necessità di ogni famiglia. Abbiamo identificato un piccolo villaggio dove sopravvivono in condizioni davvero al limite una decina di famiglie siriane e alcune famiglie turche, se tutto andrà bene diventerà una sorta di Insieme si può fare Village, un luogo, ci auguriamo per loro, da lasciare al più presto per una sistemazione migliore.
Oggi abbiamo ricevuto le fotografie dall’interno della Siria che testimoniano un piccolo miracolo. Nella scorsa settimana abbiamo accolto trenta famiglie presso la nostra scuola Speranza nella provincia di Idlib. Provenivano dal Ghouta ed erano l’avanscoperta di migliaia di sfollati, costretti da quattro anni d’assedio e continui bombardamenti, a scappare. La preside e le insegnanti della scuola ci hanno chiesto se eravamo disposti ad affrontare i costi per un pranzo per oltre un migliaio di questi sfortunati. Accertata la loro capacità a gestire la cosa abbiamo accettato. Oggi ci sono arrivate le foto e i filmati di questo pranzo di benvenuto che sono riusciti ad organizzare.
Visita alla Plaster House, una struttura che aiutiamo economicamente e che si occupa della rieducazione di feriti, amputati e scioccati di guerra.

Martedì 3 Aprile

Sorvolando su un contrattempo avuto con la Gendarmeria turca, dovuta ad un malinteso e risolto dopo alcune ore di tensione, bellissima giornata passata coi bimbi della Plaster School.
Oggi abbiamo festeggiato con una fetta di torta il compleanno di Anna Foglietta, la presidente di Everychild Child si my Child, l’associazione italiana nata dalla volontà di attrici, attori, cantanti e uomini di spettacolo solidali, che finanzia questo progetto.
Seguendo una ricetta totalmente naturale abbiamo preparato il Didò e illustrato alle maestre come realizzare, con le carta velina colorata portata dall’Italia, simpatiche vetrate artistiche così anche questi due “ingredienti” entreranno nel menu formativo degli studenti.
In serata visita a diverse famiglie di feriti. Disperazione nascosta dietro una dignità incredibile e storie che colpiscono come macigni e che fanno diventare irrisori i nostri problemi. Abbiamo chiesto loro quale fosse la loro necessità prioritaria e tutti ci hanno chiesto di aiutarli a pagare l’affitto per potersi concentrare sulla guarigione e sulla ricerca di un modo per sopperire ai bisogni delle loro famiglie. Questa la storia di Bud, nome di fantasia ma che si addice a questo personaggio. Durante un combattimento è stato ferito da ben sei proiettili che hanno colpito polmoni, fegato, stomaco e trapassato l’anca. Dato per morto è riuscito a emergere dal coma dopo mesi e tornare ad una vita quasi normale…per essere colpito da una scheggia alla colonna vertebrale! L’abbraccio da orso che mi ha dato quando gli abbiamo comunicato la nostra disponibilità ad aiutarlo lo ricorderò per sempre.

Mercoledì 4 Aprile

In Italia abbiamo ricevuto una donazione da due nonni giovani dentro che, in occasione del loro 60esimo di nozze, hanno pensato ai “nipotini” siriani. Così oggi abbiamo consegnato in una piccola scuola di un villaggio tantissimo materiale scolastico, latte e pannolini ad una mamma di una bimba talassemica. Per esaudire il desiderio di Flavia, presidente di una Onlus con la quale collaboriamo, che desiderava una pietra raccolta ai confini siriani ci siamo spinti quanto più possibile vicino al terribile muro che è stato eretto come confine. Una voce stentorea proveniente da un altoparlante ci ha raggelato. Due le opzioni il comando “Alt o sparo” era indirizzato a noi perché ci stavamo avvicinando troppo al confine oppure a qualche siriano dall’altra parte che forse cercava una via di fuga. Di sicuro non sono stati momenti belli.
Il resto della giornata l’abbiamo passato coi bambini della Plaster School ed a controllare i progetti in corso e da realizzare prossimamente.
Capire quanto sia importante il percorso educativo che stanno percorrendo questi bambini, apprezzare l’impegno e l’amore degli insegnanti è una soddisfazione enorme. I loro sorrisi sono la testimonianza più bella di un benessere finalmente ritrovato.

Giovedì 5 Aprile

Sveglia antelucana e rientro in Italia. Ci vorrà del tempo per smaltire le emozioni provate di sicuro il desiderio di continuare su questa strada, tracciata per caso cinque anni fa è uscita rafforzata.
Un ringraziamento a tutti i sostenitori dei nostri Progetti a coloro che credono nel nostro modo semplice e diretto di portare un aiuto neutrale alle vittime di questa lunghissima è terribile guerra.
Un ringraziamento particolare alla Dottoressa Noura Warrak per il suo preziosissimo aiuto in questo e in tanti altri viaggi.
che non riesce ad allattare o materiale scolastico ai bambini.
Questo progetto partirà solo col permesso delle autorità e dopo aver fatto un censimento accurato e conosciute le reali necessità di ogni famiglia. Abbiamo identificato un piccolo villaggio dove sopravvivono in condizioni davvero al limite una decina di famiglie siriane e alcune famiglie turche, se tutto andrà bene diventerà una sorta di Insieme si può fare Village, un luogo, ci auguriamo per loro, da lasciare al più presto per una sistemazione migliore.
Oggi abbiamo ricevuto le fotografie dall’interno della Siria che testimoniano un piccolo miracolo. Nella scorsa settimana abbiamo accolto trenta famiglie presso la nostra scuola Speranza nella provincia di Idlib. Provenivano dal Ghouta ed erano l’avanscoperta di migliaia di sfollati, costretti da quattro anni d’assedio e continui bombardamenti, a scappare. La preside e le insegnanti della scuola ci hanno chiesto se eravamo disposti ad affrontare i costi per un pranzo per oltre un migliaio di questi sfortunati. Accertata la loro capacità a gestire la cosa abbiamo accettato. Oggi ci sono arrivate le foto e i filmati di questo pranzo di benvenuto che sono riusciti ad organizzare.
Visita alla Plaster House, una struttura che aiutiamo economicamente e che si occupa della rieducazione di feriti, amputati e scioccati di guerra.