#EveryChildIsMyChild per il progetto Plaster Center

Ha preso il via nel mese di giugno il mega progetto PLASTER CENTER (CENTRO CEROTTO).

Un gran numero di artisti famosi si sono riuniti per dare sostegno al popolo siriano. Gli aderenti provengono tanto dal mondo della musica quanto da quello del cinema e dell’intrattenimento. Da Anna Foglietta,  Andrea Bosca, Martina Colombari, Gabriella Pession, Niccolò Fabi a Nek, da Fedez a da Max Gazzè a Carlo Virzì… Si sono ripresi in video con in mano un foglio con la scritta #EVERYCHILDISMYCHILD con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e  chiedere l’intervento diplomatico degli organismi internazionali a tutela dei bambini nei territori di guerra e in questo caso la Siria.

 

L’iniziativa #everychildismychild si è via via trasformata in un progetto concreto, il 5 agosto ci sarà il primo evento: il grande concerto Every child is my child – Live for Syria. Al Parco Archeologico di Vulci (VT) dalle ore 17 fino a notte inoltrata, gran parte di questi artisti farà concerti, laboratori, incontri e feste. Tra i nomi confermati Caterina Guzzanti, Daniele Silvestri, Diodato, Ermal Meta, Frankie Hi-NRG, Marco D’Amore, Marina Rei, Otto Ohm, Roberto Angelini, Wrongonyou.

I proventi saranno tutti utilizzati per realizzare il Plaster Center, una centro educativo e rieducativi elementare per i bambini siriani profughi al confine con la Turchia. Destinatari saranno bambini figli di famiglie profughe in difficoltà. Il centro sorgerà a Reyhanli (Hatay) Turchia.  I bambini frequenteranno  a tempo pieno il centroper 5  giorni la settimana con ampio spazio alle attività ludiche e artistiche. I maestri si avvarranno del  supporto di uno psicologo. Ai bambini sarà preparato un pasto tutto i giorni.

Il progetto  prevede: incentivi sia in cibo che i bambini porteranno a casa una o più volte la settimana, sia la fornitura di tessere prepagate da utilizzare presso una catena di supermercati economici per l’acquisto di beni di prima necessità. Le tessere saranno consegnate alle famiglie degli alunni che frequenteranno  regolarmente la scuola. L’intento è di invogliare le stesse a  rinunciare agli introiti prodotti dai bambini/lavoratori e credere nella loro istruzione.

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