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E’ vita questa? Aiutiamo i siriani terremotati

L’esodo per il terremoto non si ferma, si continuano a montare tende sia in Turchia sia nel nord della Siria per alloggiare i siriani rimasti senza tetto. Non chiamiamola emergenza. Tanto più che milioni di siriani vivono già in campi da anni, come profughi o sfollati interni a causa della guerra. Se sostieni Insieme si può fare contribuisci direttamente ad alleviare queste condizioni di vita critiche e provvisorie. Il nostro IBAN è: IT95E0623020401000015299145 intestazione INSIEME SI PUO’ FARE ONLUS, causale TERREMOTO. GRAZIE! 

Una rara immagine di un campo tende impiantato ad Aleppo per dar rifugio ai cittadini terremotati

Anche a Reyhanli, la città turca dove siamo operativi sempre per i siriani, l’amministrazione comunale sta preparando un campo con un centinaio di tende, per far fronte all’afflusso delle tante famiglie siriane che arrivano da altri centri urbani turchi più colpiti dal terremoto del 6 febbraio 2023.

Campo tende comunale in costruzione per i siriani a Reyhanli, Turchia 

Un campo già esistente a Reyhanli dove, grazie anche al nostro responsabile locale Luay, abbiamo inaugurato la nostra Tenda dell’Accoglienza

Ripassiamo il confine, per mostrarvi in Siria, ad Aleppo, altre immagini desolanti, che stanno però scomparendo dall’attenzione dei nostri media.

Desolante la tenda che ad Aleppo mostra il simbolo dell’UNCHR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati

La nostra volontaria Ghosun, con la felpa rossa di Insieme si può fare, distribuisce cibo agli accampati ad Aleppo

 

 

 

 

 

 

 

Terremoto: riprendono le lezioni ma online

Alla Plaster School (Scuola Cerotto) di Reyhanli, in Turchia, il terremoto non ferma la volontà di insegnare e la voglia di imparare da parte dei bambini. Nonostante il su e giù della rete e altre difficoltà, è iniziata la didattica a distanza DAD.

post Insieme si può fare terremoto 2023

Con cellulari, tablet, computer si tenta di non far sentire isolati i bambini terremotati e arrivati dalla Siria alla Turchia a causa della guerra

La Plaster School è attivamente sostenuta da noi in collaborazione con Every Child is my Child– Italia, un’associazione spontanea di artisti coordinata dall’attivissima attrice Anna Foglietta: ogni bambino è il mio bambino, o se preferite figlio, non può esserci headline più chiaro per esprimere la loro carica umanitaria. La scuola è attiva dal 2017 a Reyhanli, la città turca dove Insieme si può fare sta convogliando i suoi primi aiuti, in viveri e coperte, alle famiglie siriane terremotate.

Insieme si può fare terremoto scuola

Un’insegnante si collega con i bambini della Plaster School, non si vedevano dalla tragica notte del terremoto

Nella scuola si insegnano arabo, turco, inglese, matematica e si gioca, si sta insieme! Questi bimbi, il cui motto è “Vado a scuola, sono una risorsa” sono nati addirittura dopo lo scoppio della guerra in Siria. La scuola è un’oasi di pace e di speranza per il loro futuro che, con l’aiuto di tutti, nemmeno il tremendo terremoto, potrà fermare.

 

Aiutiamo altre 100 famiglie terremotate in Turchia

Il 14 febbraio è partito il nostro Progetto a Reyhanli (Turchia) a sostegno dei siriani doppiamente profughi e provenienti dalle città più colpite dal sisma: Antiochia, Belen, Kirikhan. Qui per 4 settimane (per ora, ma speriamo di poter prolungare l’impegno) 100 famiglie potranno acquistare viveri e necessario grazie a una tessera numerata e nominale, del valore di 300 Lire turche (15 euro). Da notare che non solo in Siria, anche in Turchia l’inflazione sta mettendo a dura prova la popolazione e i soccorritori.

I siriani, già profughi di guerra, convergono dalle città più terremotate verso Reyhanli, dove c’è la nostra sede corrispondente turca

La distribuzione, su modello di quanto già avviene in Europa per nuclei famigliari indigenti, avviene presso un supermercato convenzionato, presidiato da un referente di Insieme si può fare che li aiuterà nella registrazione degli acquisti. In questo modo le famiglie possono meglio mirare a cosa veramente loro serve, a seconda che comprendano per esempio bambini o anziani.

Il punto vendita a Reyhanli, con il referente della nostra onlus che aiuta i terremotati

In città sono state allestite grandi tende e perfino le tettoie del mercato fanno da riparo alla massa dei nuovi senzatetto. Alcuni dormono nelle loro auto, parcheggiate in grandi spiazzi. Inutile nascondersi la realtà di una tragedia immane e infinita nel tempo per i siriani, che non hanno pace dal 2011. Per questo il vostro aiuto ci è indispensabile nel tempo anche quando questo terremoto non sarà più fra i primi titoli dei telegiornali. Per non parlare della processione di bare, che scegliamo di non mostrarvi, che rientra in Siria. Persone, anche tanti giovani e bambini, che avevano cercato il riscatto di una vita possibile fuori dalla terra d’origine e che sono rimaste vittime della catastrofe naturale.

Terremoto: a 100 famiglie di Aleppo i nostri aiuti

Hanno tutte perso la casa le 100 famiglie di Aleppo cui abbiamo già iniziato a dare, a ritmo settimanale per un mese: cibo, medicinali, coperte, vestiario. E crediamo di trasmettere loro anche un po’ di conforto in un abbraccio multietnico tra siriani e armeni, musulmani e cristiani.

I nostri primi soccorsi diretti ad Aleppo alle famiglie alloggiate nei campi sportivi

Ringraziamo tutti quelli che ci stanno sostenendo economicamente nella situazione devastante del terremoto; continuiamo comunque ad aiutare mensilmente le altre 60 famiglie aleppine e il centro di aiuto per i bambini Casa Speranza. Non ci sono parole poi per ringraziare l’instancabile Ghosun, che vedete in foto, nipote della vice-presidente di Insieme si può fare, Noura Warrak che fa da collegamento dall’Italia anche per questa emergenza. Con le misure di embargo i soccorsi in Siria sono resi ancora più difficili.

Ghosun distribuisce generi di prima necessità, il terremoto ha fatto aumentare il numero degli orfani, già enorme per la guerra

Una buona notizia è che le nostre scuole non hanno subito danni e anzi, dove necessario, hanno accolto famiglie terremotate trasformandosi in rifugio. Intanto continuiamo a distribuire viveri nei campi, l’11 febbraio 2023 è stata la volta del Peace and Cooperation Camp (che gestiamo in collaborazione con l’Associazione Mani di Pace). Abbiamo aggiunto una fornitura di legna, per il clima rigido che aggrava la situazione.

Alla disperazione della guerra si è aggiunta quella del terremoto: anche gli abbracci nutrono